Valligiani in giro per il mondo: "Bürsch in festival" racconta storie d'emigrazione
Anche quest’anno registi, attori e tecnici della compagnia collaboreranno a “Bürsch in festival”, l’evento che si propone di valorizzare le piccole borgate della Valle Cervo, riscoprendole attraverso la loro storia.
Organizzato dalla Fondazione Opera Pia Laicale del Santuario di San Giovanni d’Andorno, su iniziativa del “Centro di Documentazione Alta Valle Cervo – La Bürsch”, il festival coinvolgerà quest’anno i Comuni di Campiglia, Andorno, Miagliano, Tavigliano, Sagliano, Rosazza e Piedicavallo.
Filo conduttore di questa IV edizione, che dal 27 Luglio al 17 Agosto offrirà un percorso in otto tappe, saranno le storie di emigrazione che hanno interessato gli abitanti della valle, tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Novecento.
“Gli emigranti della vallata: storie di emigrazione dalla Bürsch e dal fondovalle” è il titolo del percorso, che intende far riscoprire e valorizzare il patrimonio storico e umano legato alle storie di migrazione dei valligiani. Tutto nasce, come consuetudine, dalla ricerca storica e archivistica condotta da Anna Bosazza e Danilo Craveia, responsabili del Centro di Documentazione. Le storie emerse dai documenti di Comuni e Parrocchie hanno offerto loro lo spunto per scrivere i testi che, nel corso delle varie serate, verranno messi in scena dagli attori di Teatrando.
“L'obiettivo – spiegano – è raccontare l'esperienza straordinaria vissuta da generazioni di valìt. Le carte conservate negli archivi segnano le tappe cronologiche e geografiche di un flusso ininterrotto di movimenti brevi o lunghi, di partenze e di ritorni, di nascite, nozze e morti avvenute lontano dalla patria. Ma quelle distanze, dalla Savoia alla Cina, dall'Argentina all'Africa, dalla Spagna agli USA, dai Balcani alla Siberia, non hanno interrotto i vincoli, ossia le radici profonde, che legavano i vallecervini alla loro terra natia. Fu una grande avventura di uomini, donne e bambini che superarono continenti e oceani per portare in mille luoghi diversi la stessa civiltà, la stessa competenza, la stessa passione per il lavoro”.
Ogni appuntamento inizia alle 20.45 con la scena teatrale, ogni volta diversa e ispirata alle storie dei singoli paesi, e prosegue con una breve conferenza che approfondisce alcuni aspetti presenti nella scena (questa, all’occorrenza, può essere replicata). Il tutto si conclude con un intrattenimento di musica o danza con gli artisti di Opificiodellarte. I partecipanti vengono inoltre accompagnati a visitare edifici o angoli del paese che ospita la serata.
PROGRAMMA
S’inizia Sabato 27 Luglio da Tavigliano, con ritrovo nella zona della piazza della Chiesa. Nella scena “Una buona vecchia storia fa sempre bene”, interpretata da Monica Iovine e Artemisia Loro Piana con la regia di Frank Juch su testo di Danilo Craveia, si evocano le vicende di alcuni Taviglianesi, avventurose e a volte tragiche, ma sempre affascinanti come romanzi. La conferenza di approfondimento sarà a cura di Alessandro Lamantia.
L’intrattenimento musicale sarà affidato alla chitarra di Gabriele Ferro.
(ANNULLATO) Si prosegue Mercoledì 31 Luglio a Sagliano, davanti alla Chiesa della frazione Falletti. La scena “Bambini alla scoperta degli antenati emigrati”, interpretata da Rosalba Contaldo, Ilaria Gariazzo, Stefania Lazzarini e Pietro Raco con la regia di Paolo Zanone su testo di Danilo Craveia, immagina una scolaresca in visita al Municipio per svolgere una ricerca sui Saglianesi emigrati in ogni parte del mondo. A incuriosire gli alunni sarà in particolare la stranezza dei loro nomi. La curiosità sarà spiegata nella conferenza a cura di Luca Forgnone.
La serata si concluderà con il concerto del chitarrista Gabriele Ferro.
Sabato 03 Agosto a Piedicavallo il ritrovo è sul sagrato della Chiesa di San Michele. I protagonisti della scena “Appiè Monte Mologna – Un ritorno”, interpretata da Graziano Andreatta, Sara Tortolone e Paolo Zanone con la regia di Frank Juch su testo di Anna Bosazza, sono fratello e sorella che, dagli Stati Uniti, ritornano in paese sulle tracce di un loro antenato emigrante e scalpellino. Si tratta di Pietro Janutolo Gros, che si dilettava di poesia ed è autore di un opuscolo dedicato al territorio di Piedicavallo. Una rara pubblicazione di cui si parla nella scena stessa. L’intervento di approfondimento sarà a cura di Andrea Dalla Fontana.
Seguirà una performance di danza di Ester Fogliano e Sebastian Varra.
Martedì 06 Agosto ad Andorno in frazione Locato Superiore, nel cortile della vecchia scuola elementare (Circolo "La Boita"), sarà presentata la scena “Quattro grandi anime di Andornesi emigrati”, interpretata da Christian Ferrari, Stefano Garbaccio, Claudio Nicolai e Carlo Serra con la regia di Veronica Rocca su testo di Danilo Craveia. La scena racconta di migranti particolari, non scalpellini, bensì intellettuali (un avvocato e astronomo, un giurista, un sommo poeta e un personaggio misterioso), che lasciarono tracce importati nella cultura dell’Italia e del mondo. L’intervento di approfondimento sarà dello stesso Danilo Craveia.
Seguirà una performance di percussioni e danza con Alex Cristilli ed Ester Fogliano.
Giovedì 08 in frazione Riabella a Campiglia, appuntamento aggiunto come RECUPERO della serata originariamente prevista a Sagliano con identico programma.
Venerdì 09 Agosto a Rosazza davanti all’Oratorio di San Defendente in frazione Beccara, sarà proposta la scena “La terra di sepoltura diventa patria”, interpretata da Adele Fioravera e Graziella Panetta con la regia di Simona Romagnoli su testo di Danilo Craveia. La scena, ambientata in Corsica, fa riferimento alla morte del mastro scalpellino Battista Rosazza Riz, ucciso da un colpo di pistola. Protagoniste del dialogo sono la moglie e la figlia. Quest’ultima vorrebbe tornare a casa, a Beccara, mentre la madre cerca di convincerla che, nonostante le difficoltà, è meglio restare. L’intervento di approfondimento sarà a cura di Federica Vanni Fioret.
Seguirà il concerto della FuturArkestra, trio composto da Edoardo Cassaro (flauto), Giulio Pedrana (chitarra) e Gabriele Artuso (contrabbasso).
Domenica 11 Agosto al Santuario di San Giovanni d’Andorno è prevista la scena “L’antico editto dei valìt emigranti”, interpretata da Alfredo Barausse, Andreana Ceresa e Mattia Pecchio con la regia di Paolo Zanone su testo di Danilo Craveia. Una vicenda di terreni da vendere e denaro da restituire offre lo spunto per ricordare un editto di Carlo Emanuele I che, nel 1607, concesse ai valìt la possibilità di “emigrare per ragioni di lavoro”. Il documento non fece che normare qualcosa che avveniva già da tempo. L’intervento di approfondimento sarà a cura di Anna Bosazza e Giulia Magliola.
Seguirà la performance di Lindy Hop affidata a Patrizia Addaris e alle ragazze del suo Crazy Swing Hornet.
Martedì 13 Agosto a Campiglia, nella piazza della Chiesa Parrocchiale, sarà presentata la scena “Notizia di un naufragio”, interpretata da Laura Antoniotti, Gian Luca Marchi e Simona Romagnoli con la regia di Veronica Rocca su testo di Anna Bosazza. Le preoccupazioni per il dubbio di un tradimento, da parte del marito lontano, fanno da contraltare a una tragedia vera, avvenuta l’8 luglio nel 1935: il naufragio del piroscafo Attilio, davanti a Bengasi, dove persero la vita Amedeo Bosazza con la moglie Graziella, la figlioletta Mirka e la cognata Lina. L’intervento di approfondimento sarà a cura di Monica Fantone.
Seguirà la performance di Lindy Hop affidata a Patrizia Addaris e alle ragazze del suo Crazy Swing Hornet.
Sabato 17 Agosto a Miagliano, nella piazza del Municipio, sarà presentata la scena “Triste storia di Domenica Bruna”, interpretata da Veronica Bordignon e Giuseppe Marrone con la regia di Simona Romagnoli su testo di Danilo Craveia. Come dire a una donna che ha già perso un figlio lontano ed è poi rimasta vedova, che anche l’altro figlio, partito per l’America insieme al fratello, è morto di polmonite? Questo è il pensiero che assilla il parroco di Miagliano. Dopo un confronto con la fedele perpetua, Don Pietro farà una scelta, forse discutibile, ma molto umana. L’intervento di approfondimento su uno degli aspetti più dolorosi delle storie di migrazione, sarà a cura di Danilo Craveia.
Seguirà il concerto del quartetto composto da Gabriele Gunella (ghironda e voce), Guido Antoniotti (percussioni, flauti, strumenti popolari e realizzati con materiale di riciclo), Massimo Losito (fisarmonica e voce) e Sandro Fusetto (violino, percussioni e voce).
INFO
La partecipazione alle serate è libera, tuttavia, a fronte di un contributo di
10 euro, si riceverà una cartolina su cui sarà possibile collezionare i
timbri degli appuntamenti successivi. Si ricorda che quanto raccolto
verrà donato all’Opera Pia Laicale del Santuario di San Giovanni
d'Andorno per l’organizzazione di altre iniziative culturali.
LA MOSTRA
Tra le iniziative di “Bürsch in festival” si segnala infine la mostra “Radici di carta: l’emigrazione dei valìt negli archivi della Valle Cervo” allestita nelle sale espositive del Santuario di San Giovanni d’Andorno fino al 20 Settembre.